[Recensione]Pokemon Battle Revolution

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D a V
view post Posted on 30/12/2008, 14:07




Premessa, tremenda premessa.

L’enorme successo di cui ha goduto il marchio Pokemon negli ultimi anni è stato travolgente, e tutt’ora continua a travolgere. Da poco uscito l’ultimo episodio su DS in Giappone siamo in attesa che anche qui lo tsunami targato Game Freak sommerga tutto e tutti (ovviamente a livello commerciale e di attenzione mediatica).

Nel mentre però un vero appassionato di Pokemon sa che nulla è calmo all’orizzonte, nemmeno prima della grande onda. Infatti da alcuni anni siamo abituati a vedere in uscita sui nostri scaffali un costante numero di spin-off dedicati a questo universo, spin-off a tratti divertenti, a tratti riusciti, ma il più delle volte inutili o privi di mordente.

Che sia chiaro sin dalle prime battute: Pokemon Battle Revolution fa parte di quest’ultima categoria, senza alcun mezzo termine. Chi si aspettava un ampliamento delle dinamiche del buon Pokemon Colosseum pubblicato per Gamecube sarà fra i quali si pentiranno maggiormente dell’acquisto.




Ambientazione

Pokemon Battle Revolution ci introduce per la prima volta nella città di Poketopia, situata su un’isola in mezzo ad un limpido mare tropicale. Una città che appare variegata e ricca di occasioni, un faro per tutti gli allenatori Pokemon che han deciso di mettere in mostra sè stessi e la propria squadra per cavalcare le luci della ribalta.
Ma sarà realmente una città così lussuosa e avvenente?
Fondamentalmente no. Ciò che avrebbe potuto costituire una buona aggiunta alla solidità del gioco in single player del titolo in esame viene bellamente snobbato e lasciato sullo sfondo come uno specchietto per le allodole, sacrificato alla non felice scelta che contraddistinguerà il liet-motive, lo spirito di fondo che aleggia su Pokemon Battle Revolution: connettività Wi-Fi e DS. Non che questa caratteristica sia negativa, anzi, questi tentativi da parte delle software house sono decisamente da incoraggiare, ma a patto che tutto ciò avvenga con i giusti modi. Di fatto quella che sembra una città piena di occasioni può essere esplorata solamente tramite una lunghissima sequela di menu.



Fasi di gioco.

La prima sfida che ci verrà posta dinnanzi appena inserito il DVD nella nostra console sarà quella di destreggiarsi fra i grigi menu che si susseguiranno in continuazione. Sarà immediatamente chiara la qualità del titolo quando già nel primo modulo di menu constateremo che non è possibile creare un nostro allenatore personalizzato, non è possibile allevare Pokemon, non è possibile scegliere che Pokemon avere in squadra. La nostra scelta sarà limitata a solo due pupazzi impostati di default, tral’altro privi di personalità e di qualsivoglia carisma.

Dopo aver perso svariati attimi nel tentativo di smentire ciò che con il passare del tempo sembra sempre più una certezza, la rassegnazione ci spingerà a cercare di entrare immediatamente in battaglia con un personaggio che non solo non ci appartiene ma che utilizza una squadra di Pokemon che è tutto fuorchè nostra.
Solamente connettendo al Wii un DS con una scheda di Pokemon Diamante o Perla sarà possibile personalizzare un nostro alter ego e donargli i Pokemon che abbiamo allevato nella versione per console portatile.

In definitiva, il divertimento è già gravemente ed irrimediabilmente compromesso per tutti coloro che non sono in possesso di DS e di una delle due ultime incarnazioni ufficiali di Pokemon. Ciò che ci verrà propinato in questo caso è solamente una continua ed insensata sequela di scontri casuali in diverse zone di Poketopia senza scopo, senza infamia, senza lode, senza nulla che possa giustificare anche una minima spesa per Pokemon Battle Revolution.




Gameplay

A questo punto viene da domandarsi dove consista la “Revolution”, fin’ora apparsa più una “Regressione”.
Più che rivoluzione è meglio parlare di sviluppo. Premettendo subito che la presunta rivoluzione non va cercata nel gameplay, va questa piuttosto ricercata nelle modalità che il titolo in questione offre: è possibile combattere liberamente contro la CPU o contro altri tre giocatori, è possibile giocare giocare una modalità arena ed è possibile sfidare persone online tramite Wi-Fi Connection.
Ciò che invece costituisce un’aggiunta interessante e che è già stata accennata è la possibilità di connettere Wii e DS per poter sfidare amici utilizzando il DS come pad e la squadra attiva presente nella versione portatile di Pokemon come nostra squadra per lo scontro su grande schermo.

Per il resto il gioco vero e proprio è una semplificazione del classico gameplay a cui siamo abituati sulle portatili Nintendo: uno o due Pokemon contemporaneamente nell’arena ognuno avente 4 attacchi, combattimento a turni e necessità di carpire punti di forza e debolezza dei pokemon avversari per utilizzare il giusto attacco.

Ma nemmeno qui si può dire che sia stato svolto un ottimo lavoro, difatti sono completamente assenti gli oggetti da utilizzare in battaglia. Tale appare come una scelta incomprensibile, in quanto questo semplice mantenimento delle regole da sempre presenti su qualsiasi edizione di Pokemon avrebbe contribuito a donare un minimo di profondità in più ad un gioco che fa acqua da tutte le parti.

In definitiva ciò che viene proposto anche potendo goder pienamente del titolo tramite DS e una scheda di Pokemon Diamante o Perla è un gameplay che è solo il pallido riflesso di quello che ha portato la serie Pokemon alla ribalta, privo di quel mix e di quel bilanciamento di fattori che invece creano dipendenza ogni volta che una nuova edizione della serie principale Pokemon approda nei nostri vogliosi DS.




Comparto tecnico e audio.

Il punto di forza su cui fa leva sicuramente il titolo è quello di ingolosire tutti i ragazzi che sbavano all’idea di poter vedere i propri Pokemon affrontarsi in TV in un ambiente completamente 3d e con una grafica che finalmente si può dire molto migliore da quella dei piccoli cristalli liquidi su cui dimorano normalmente.
Sotto questo punto di vista il lavoro svolto funziona. Il comparto tecnico è buono, a modelli poligonali non troppo complessi (d’altronde non è richiesta complessità poligonale poichè non esistono Pokemon con tale caratteristica) si contrappongono ottimi effetti di luce generati dalle mosse dei nostri piccoli amici. Da rivedere invece sono buona parte delle animazioni che risultano lente e sembrano tarpare ciò che dovrebbe essere la foga di un combattimento senza esclusione di colpi. Il risultato finale è tuttavia più che soddisfacente e costituisce sicuramente l’unico punto di forza di Pokemon Battle Revolution.

Passando invece al comparto audio viene da chiedersi perchè non abbiano più intelligentemente conservato i temi dei vecchi Pokemon, riadattandoli, orchestrandoli, mixandoli, ma in qualche modo inserendo anche qui un elemento per molti giocatori di contorno ma che in realtà costituisce un indicatore di buon gusto: volete paragonare uno scontro accompagnato da un tema anonimo pittusto che da una riedizione di alcuni dei temi più classici della saga Pokemon? Eppure questo avviene in maniera limitata. La maggior parte dei temi sono scialbi, denotando una completa mancanza di stimoli persino da parte dello studio a cui è stato affidato lo sviluppo del titolo.
Lo speaker che commenta gli incontri è completamente doppiato in italiano e qui va un plauso a Nintendo per il costante impegno profuso per la localizzazione dei suoi titoli. Meglio sorvolare sul fatto che dopo alcuni incontri, tuttavia, sarà preferibile il silenzio.




Conclusioni:


Pokemon Battle Revolution è un titolo che affonda pesantemente nel mare della mediocrità e dell’inutilità. Tutto ciò che ha sempre attratto della serie Pokemon è completamente assente in questa incarnazione per home console, a partire dal gameplay palesemente mozzato rispetto alla controparte portatile. Non bastano le aggiunte di una gustosa compatibilità Wii-DS e di una modalità online a far di questo sciempio un gioco acquistabile, se non per lo sfizio di vedere i nostri Pokemon allevati su DS darsele di santa ragione sulla TV di casa: ma ne vale veramente la pena?

Fonte: wiitalia
 
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